mercoledì 31 ottobre 2007

CHRISTCHURCH, UNA NOTTE DI PRIMAVERA


La sera scende su Christchurch, la luce si stempera lentamente nel blu del cielo e la notte arriva in punta di piedi. Le luci si accendono una dopo l'altra. I monumenti si illuminano. I passanti si fanno sempre più rari. Una notte di primavera, nell'emisfero australe. Sotto la costellazione della Croce del Sud.

Foto: Lucia Simion

CARTA D'IMBARCO PER L'ANTARTIDE
















Christchurch, 1° Novembre 2007

Domattina, alle 10.00, se tutto va bene (ovvero se le condizioni meteo in Antartide sono buone) il C-17 US decollerà per McMurdo. Qui sopra, l'unica fotografia del C-17 che ho potuto scattare oggi, attraverso la rete di cinta dell'aeroporto. Impossibile accedere alla pista, per ragioni di sicurezza. Qui a destra: che ci crediate o no, questa è la carta d'imbarco per l'Antartide!! Proprio cosi'...! E vi dico che le restrizioni sul bagaglio a mano sono praticamente le stesse che su un volo normale. Niente forbici, niente oggetti taglienti, niente liquidi....Al momento dell'imbarco ci consegneranno un sacchetto di carta contenente due sandwiches, un paio di succhi di frutta e una bottiglia d'acqua. Comunque, la certezza di partire ce l'avremo solo domattina, all'alba....devo tenere il cellulare acceso affinché mi possano avvertire se il volo è cancellato. Tengo le dita incrociate....

martedì 30 ottobre 2007

PER LA BIBLIOTECA ANTARTICA


Tre altre pubblicazioni realizzate in collaborazione con Antarctica New Zealand, in occasione del quarto Anno Polare Internazionale. Il primo "Antarctica, The Big Ice" è il catalogo di una mostra organizzata dal Museo di Otago (Nuova Zelanda). Autore è Neville Peat, a lungo collaboratore del Programma polare neozelandese. Al centro, una pubblicazione molto raffinata, per celebrare i Cinquant'anni della base Scott. Fotografie storiche dell'Archivio TAE (Trans-Antarctic Expedition), conservato presso Antarctica New Zealand a Christchurch. L'archivio è diretto da Ursula Ryan. A destra, un volume ricco di documenti e di interviste, per celebrare il mezzo secolo di collaborazione fra Neozelandesi e Americani sull'isola di Ross (autore: Neville Peat). L'aiuto degli Americani è stato di grande importanza nel successo della spedizione di Hillary e di Fuchs, e nella fondazione di Scott base.Tre pubblicazioni interessanti, soprattutto per l'aspetto storico, per i documenti e per le fotografie, in parte inedite.

-Antarctica, the Big Ice
- Ice Age, celebrating 50 years of New Zealand in Antarctica
- Antarctic partners (collaborazione americano-neozelandese)

lunedì 29 ottobre 2007

SCOTT BASE FESTEGGIA I 50 ANNI (1957-2007)


Un sito web estrememente conviaviale, disegnato benissimo, per festeggiare i Cinquant'anni della base neozelandese Scott, fondata da Sir Ed Hillary in occasione dell'Anno Geofisico Internazionale del 1957-58. Il messaggio introduttivo è di Lou Sanson, Direttore di Antarctica New Zealand, il Programma polare neozelandese.

LINK: http://www.scottbase50years.co.nz/index.htm

HELICOPTERS NEW ZEALAND: UNA COLLABORAZIONE CHE DURA DA OLTRE 20 ANNI

La base scientifica antartica italiana a Baia Terra Nova (oggi stazione Mario Zucchelli) fu inaugurata nel 1985. La località prescelta si trova sulle Northern Foothills, di fronte al mare di Ross fra il Gerlache Inlet e la Terra Nova Bay (scoperta e battezzata da Scott nel 1901). Di là dalla baia si stende la lingua di ghiaccio del Campbell e oltre al ghiacciaio galleggiante si scorge la linea purissima del vulcano Melbourne (2.732 m) e il bastione di basalto scuro di Cape Washington.
Sin dagli inizi della storia della base Italiana, fra i più validi collaboratori del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide c'è Helicopters New Zealand, un'impresa situata a Nelson, nell'isola del sud. Per festeggiare il 52° anniversario della sua fondazione (che coincide con il Quarto anno polare internazionale), Helicopters New Zealand ha pubblicato un libro interessantissimo, ricco di informazioni, aneddoti e fotografie. Il titolo è "TAKE OFF, the Helicoters NZ story"; gli autori sono Gavin McLean (del Ministry for Culture and Heritage di Wellington) e Pat Lewis, esperta di aviazione (aerei ed elicotteri), nonché moglie di Dave, uno degli ingegneri di Helicopters NZ.
Nel libro c'è ovviamente un intero capitolo dedicato all'attività antartica di Helicopters NZ (che collabora anche con il programma polare neozelandese), con ampi racconti super-interessanti riguardo alle varie spedizioni e avventure. Piloti e tecnici di Helicopters NZ fanno ormai parte della vita delle spedizioni del PNRA e della Stazione Mario Zucchelli, e senza di loro (come senza i piloti e i tecnici dei Twin Otter Kenn Borek) le spedizioni non sarebbero possibili: date le distanze enormi è assolutamente impensabile che gli spostamenti quotidiani di ricercatori e di tecnici si facciano altrimenti che con mezzi aerei. Bob, Dave , Steve, Jim....sono nomi che fanno parte della storia della nostra base Mario Zucchelli.
Una delle vicende più incredibili raccontate da McLean e Lewis in "TAKE OFF" è la "90° South Expedition" del 1986-87, quando i glaciologi Monika Christiansen e Neil McIntyre decisero di ripercorrere la via tracciata da Amundsen nel 1911 per raggiungere il Polo sud, dalla Bay of Whales (sulla barriera di Ross) fino a 90° Latitudine sud.
Partita dalla Nuova Zelanda a bordo dell'Aurora (una ex-nave per la caccia alle foche), la spedizione era diretta alla Baia delle Balene. L'aspetto più incredibile di tutta la faccenda fu l'allestimento di un deposito di carburante su un grande iceberg tabulare del mare di Ross, affinché il Twin Otter della spedizione potesse fare rifornimento a metà strada fra la Nuova Zelanda e la Bay of Whales! Il Twin Otter era indispensabile per creare depositi di fuel lungo la via che portava al Polo sud. Jim Wilson - oggi capo dei piloti di Helicopters NZ- trovo' un iceberg adeguato all'operazione, situato a 70 miglia dalla nave. Gli autori del libro ricordano giustamente che a quel tempo il GPS non esisteva, dunque Jim Wilson fu particolarmente bravo nell'identificare quell'iceberg e nel segnalarne la posizione al pilota del Twin. Il deposito fu installato e il Twin Otter poté atterrare (dopo 10 ore di volo dalla NZ), fare rifornimento malgrado le condizioni meteo non fossero fra le migliori e ripartire per la Bay of Whales.
Per chi è appassionato di storie di aviazione polare, "TAKE OFF" è un libro da non perdere. Châpeau ai dirigenti della ditta, che hanno avuto l'intelligenza e l'ottima idea di finanziare questa operazione editoriale in occasione del Quarto API.

Informazioni: Gavin McLean-Pat Lewis, "TAKE OFF, the Helicopters NZ story", Hazard Press, 2006, NZ $ 69.99. Tutte le foto sono dei piloti o degli ingegneri di Helicopters NZ.

FOTO: Cortesia Helicopters NZ

GIUSEPPE DE ROSSI, CAPO-SPEDIZIONE (XXIII SPEDIZIONE)

Giuseppe de Rossi, Ingegnere, Capospedizione della XXIII Spedizione del PNRA alla stazione Mario Zucchelli. Giuseppe è di fronte al Terminal nel quale i passeggeri che voleranno in Antartide fanno il check-in e assistono a un briefing di preparazione al volo.

Christchurch, 30 ottobre 2007



(c) Lucia Simion

PARTITI!

Christchurch, 30 Ottobre 2007

PARTITI!!! Questa mattina sono saltata giù dal letto prestissimo per recarmi al terminal dei voli diretti in Antartide: volevo salutare e augurare "buon viaggio" ai nostri connazionali e ai nostri piloti di Helicopters NZ, che partivano a McMurdo per poi raggiungere la stazione Mario Zucchelli a Baia Terra Nova. La base aprirà oggi per la stagione estiva. Eccoli qui, i "nostri": tutti vestiti di rosso Ferrari (colore voluto dall'ingegner Zucchelli). Non passano inosservati! E' una bella equipe. C'è Giuseppe De Rossi, Capospedizione a MZS e specialista dei trasporti aerei; c'è Roberto Sparapani, Capo base e responsabile della logistica; c'è Lucia Agnoletto, Ingegnere, specialista di Fisica della alta atmosfera e di metereologia, la prima ragazza Italiana ad aver compiuto un winter-over in Antartide, alla stazione italo-francese Concordia (nel 2006); c'è il mitico Peppino, lo chef di MZS; Luciano Sartori, responsabile dell'officina meccanica di MZS. Non ho citato tutti...mi perdonerete. Ecco i piloti di elicottero Steve e Bob, con l'ingenere meccanico Dave: l'equipe di Helicopters New Zealand. Anche loro sono dei "nostri"!
Alle 7.30 tutti i passeggeri vengono convocati dentro al terminal per il briefing pre-volo. Non sono autorizzata a seguirli. "Buon viaggio!" Ci vedremo fra qualche settimana. Alle 8.30, ecco gli autobus che trasportano tutti i passeggeri verso il C-17, di cui vedo la coda spuntare al di sopra degli hangar dell'aeroporto. RESTRICTED AREA, KEEP OUT! dice il cartello. Non posso andare oltre. Li guardo partire a bordo dell'autobus (vedi foto), un bel gruppo con le tute rosse.
Con due dirigenti del Programma polare Neozelandese andiamo in automobile fino all'estremità della pista di decollo: giusto in tempo per vedere il gigante C-17, color grigio antracite, accendere i fari come per dire "ATTENZIONE! PRONTI AL DECOLLO". Guardiamo l'orologio: sono le 9 precise. Il C-17 rulla per poche centinaia di metri ed è subito in alto, nell'aria. Stacca l'ombra da terra. Ci passa sopra la testa con un mega-rombo; il tempo di voltarci ed è già lontano. Tremila chilometri e cinque ore più tardi atterrerà a McMurdo. Sulla piattaforma di Ross. In Antartide.
Anche se tutto questo ci sembra "normale" e quasi "quotidiano", mi pizzico il braccio e mi dico: ma non è un'avventura incredibile?!?!? SI', è proprio una fantastica avventura. Come scrisse John Tuzo Wilson, tuttavia, "nessuno arriva in Antaride per caso". Bisogna volerlo fortissimamente.


Foto: (c) Lucia Simion




PRENDE IL VIA LA XXIII CAMPAGNA IN ANTARTIDE

Christchurch, 29 Ottobre 2007


Nell'ufficio neozelandese del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide fervono i preparativi per la partenza di un contingente di tecnici e di scientifici Italiani. Destinazione: la stazione Mario Zucchelli a Baia Terra Nova (MZS), che aprirà domani 30 Ottobre, per una campagna estiva che quest'anno è notevolmente ridotta a causa di una grave mancanza di fondi.
Situato al pianterreno di una palazzina che ospita anche il Programma polare neozelandese (Antarctica New Zealand) e il Programma polare americano (US Antarctic Program della NSF), l'ufficio neozelandese del PNRA è diretto da Sandro Torcini, in collaborazione con Stefano Orlandini fino al 7 Novembre, quando poi Orlandini partirà a sua volta per la stazione Zucchelli, dove sarà responsabile del magazzino della base.
Atmosfera effervescente: Giuseppe De Rossi, Capospedizione alla stazione Zucchelli, Roberto Sparapani e Sandro Torcini si consultano (vedi foto) per organizzare la trasferta dei passeggeri e del materiale nei minimi particolari, in stretta collaborazione con gli Americani e con i Neozelandesi di Antarctica New Zealand, diretti da Lou Sanson. E' in queste situazioni che si prende il polso della situazione e che ci si rende conto di quanto la collaborazione internazionale sia assolutamente fondamentale. Nel pomeriggio arriva il team di Helicopter New Zealand: due piloti (Steve e Bob), accompagnati dall'ingegnere meccanico Dave: li conosco da anni e sono super-contenta di ritrovarli. Dave arriva accompagnato dalla moglie, autore di un bellissimo libro sui Cinquant'anni di Helicopters New Zealand. Steve, Bob e Dave partiranno con "i nostri" domattina per partecipare all'apertura della stazione Zucchelli. Da vent'anni oramai, il contributo di Helicopters New Zealand è fondamentale per lo svolgimento delle spedizioni del PNRA in Antartide.

Appuntamento domattina 30 Ottobre alle 7, per la foto di gruppo dei 20 connazionali che partiranno a bordo di un gigantesco C-17 americano. Direzione: McMurdo.

FOTO: (c) Lucia Simion

domenica 28 ottobre 2007

ANDRILL: 29 OTTOBRE, RAGGIUNTI 244,52 METRI

Questa fotografia del campo di ANDRILL SMS è di Cristina Millan (mi ha autorizzata ad usarla). Ancora 4 giorni e finalmente saro' anch'io sul posto. Nel frattempo sono qui nell'ufficio di rappresentanza del PNRA a Christchurch, che si trova nel medesimo edificio dell'US Antarctic Program e di Antarctica New Zealand. Sono passata a salutare tutti quanti e molto gentilmente uno dei PI di ANDRILL mi ha dato l'aggiornamento della situazione al 29 Ottobre, ovvero oggi. Meteo: limpido con un pochino di vento e temperature piuttosto basse durante la notte. Il ghiaccio marino sembra stabile (spessore: 8,5 metri). Perforazione: da 229,24 m a 244,52 m, con 100% di recupero della carota.

CREDITO FOTO: CRISTINA MILLAN/ANDRILL

INFORMAZIONI: ANDRILL

LA STAZIONE HALLETT IN MOSTRA A CHRISTCHURCH

STORIA DI UNA BASE ANTARTICA

La stazione Hallett era una base comune fondata dagli Americani e dai Neozelandesi in occasione dell’Anno Geofisico Internazionale del 1957-58. Si trovava sulla Penisola Hallett, nella terra Vittoria settentrionale. In questa località si trova una delle più vaste colonie di pinguini Adélie di tutto il continente: gli edifici della base si trovavano prioprio nel bel mezzo della colonia. Pensate un po' al disturbo provocato proprio durante il periodo riproduttivo dei pinguini, all'inquinamento con carburante….Senza contare che OTTOMILA (si’, 8.000) pinguini furono spostati dal loro luogo di nidificazione, e delle reti vennero installate affinché non potessero ritornare nel luogo in cui abitualmente si riproducevano. Da notare : quando viene il momento della riproduzione i pinguini Adélie ritornano nella colonia in cui sono nati e più precisamente nel punto esatto in cui sono usciti dall’uovo….(si chiama «filopatria natale»). Dunque pensate un po’ come dovevano sentirsi « sconcertati » questi poveri pinguini ce non riuscivano più a raggiungere il loro nido….Ma non era finita li'. Nel novembre 1957, il primo DC3 americano atterro' a Cape Hallett. La stazione fu poi rifornita via mare, ma nel 1961 un Hercules LC-130 atterro’ sul ghiaccio marino della baia. Nel 1962 e nel 1964 ci furono incendi nella base e alcuni edifici furono danneggiati. Dopo il winter-over del 1964 la stazione fu occupata solo durante l’estate australe (proprio in pieno periodo riproduttivo degli Adélie !). Nel 1967 Cape Hallett fu il campo-base delle spedizione di Sir Ed Hillary al Monte Herschel, la bellissima montagna triangolare di 3.300 m che sorge alta, alle spalle della baia. Nel 1973 la base fu definitivamente abbandonata, ma gli edifici rimasero in loco (e furono anche occupati durante una situazione di emergenza). Nel 1984-86 inizio’ il processo di ripulitura della base; alcuni edifici furono rimossi e riportati a Christchurch. Ma parecchio materiale rimase in loco, fra cui numerosi barili di carburante. Il «Clean-up» definitivo è avvenuto negli anni fra il 2001 e il 2004, con la collaborazione congiunta di Stati Uniti, Nuova Zelanda e Italia. Oggi il sito è stato completamente « restituito » ai legittimi proprietari : i pinguini Adélie !! Per invogliarli a ritornare da dove erano stati scacciati sono pure stati costruiti dei falsi nidi di ciottoli ! Incredibile Antartide.
OGGI, alcuni edifici della stazione – fra cui il celebre « Dome », sono stati ristrutturati. Il Museo di Canterbury ha avuto l’ottima idea di ricostruire una parte della stazione, affinché i visitatori possano rendersi conto – nell’ambito di una scenografia particolare con proiezioni di film e uso di un’atmosfera sonora – di come fosse la stazione Hallett. Il museo ha messo a disposizione un vasto capannone, in cui è stata ricreata una certa atmosfera, a dire il vero un pochino irreale, ma tutto sommato interessante. Certo non ha nulla a che vedere con la vera stazione, che ho avuto modo di visitare due volte : la grandiosità del paesaggio a Cape Hallett, con una colonia di Adélie di proporzioni immense (solo quella di Cape Adare è ancora più impressionante) e la presenza incombente del Monte Herschel era sconcertante. Indimenticabile. Unica.

FOTO : © LUCIA SIMION, credito obbligatorio. Museo di Canterbury, Christchurch. Hallett station Exhibition.

CHRISTCHURCH, ALLE PORTE DELL'ANTARTIDE

Su tutti i continenti esiste una località considerata come «porto di partenza per l’Antartide ». Si contano sulle dita di una mano : Hobart in Tasmania, Punta Arenas in Cile (affacciata sullo Stetto di Magellano); Ushuaia in Argentina, Cape Town in Sudafrica e … Christchurch in Nuova Zelanda. O meglio: Lyttelton, il porto di Christchurch, da cui sono partiti Scott (spedizione del Discovery e del Terra Nova) e Shackleton con la Nimrod (il « Boss » aveva partecipato anche alla spedizione del Discovery). Scott si era anche fermato a Port Chalmers. Nel corso dell’Anno Geofisico Internazionale del 1957-58, anche Sir Ed Hillary è partito da Lyttelton. Christchurch è dunque considerata a tutti gli effetti una «Gateway to Antarctica». Le memorie, i documenti, gli oggetti appartenuti agli esploratori di ieri sono numerosi. Innanzitutto, la città : Christchurch - capitale della regione di Canterbury - è la città più importante dell’isola del sud. Situata nei pressi della Penisola di Banks, Christchurch è attraversata da un piccolo fiume gentile, dalle acque basse e limpide : il fiume Avon. Giardini e parchi sono ovunque e ne fanno una città molto gradevole, tanto che si parla di « città giardino » (in effetti c’è anche un magnifico giardino botanico).
Fondata nel 1848, è sicuramente la più « british » delle città neozelandesi, la più tradizionale, la più bella. Ho vissuto tre mesi a Christchurch e sono molto, molto affezionata a questa piccola città. Scott è passato di qui : alloggiava all’Hotel Warners, situato sulla piazza principale e restaurato da poco. Una suite dell'hotel porta il nome di Scott. Poco lontano, accanto alle sponde dell’Avon, ecco la statua dell’esploratore, che ci guarda dall’alto del suo piedestallo, in abiti polari : è un’opera della moglie Kathleen. Di sera, illuminata da una luce fioca, sembra un fantasma. Nel Museo di Canterbury sono conservati due mezzi della Transantarctic Expedition (TAE) di Fuchs e Hillary : un trattore Ferguson e uno Snowcat. Da vedere assolutamente. Pensate che a bordo del trattore Ferguson, un "macinino" poco più grande di un giocattolo, Ed Hillary ha attraversato 2.000 Km di Antartide – fra crepacci e tempeste - ed è rrivato fino al Polo Sud…. ! Fu il primo a raggiungere il Polo con un mezzo meccanico. Nelle vetrine del Museo ci sono alcuni oggetti molto interessanti : una scatola di pemmican (un preparato a base di carne disidratata mescolato a grasso e bacche ; in origine si tratta di un alimento dei popoli nativi del Nordamerica, ma è stato poi largamente utilizzato dagli esploratori dell’Artico e dell’Antartide), una manciata di sennegrass, erbe dalle lunghe foglie, che gli esploratori usavano per imbottire scarponi e stivali, perché assorbiva molto bene il sudore dei piedi. Una volta estratta dalle scarpe la si scuoteva, i cristalli di ghiaccio venivano eliminati e la sennegrass era riutilizzabile. Nella capanna di Cape Evans, sopra al letto del Capitano Scott è appeso un paio di calzini : fra le maglie sono ancora infilati dei fili di sennegrass. Altre memorabilia esposte al Museo di Canterbury : un manoscritto di Scott, abiti polari delle spedizioni di Shackleton, una slitta a motore (Shackleton), un fornelletto Primus, occhiali, stivali, medicinali. Una copia dell’Aurora Australis, il libro scritto e stampato in Antartide da una delle spedizioni di Shackleton.

NOTA SULLE FOTOGRAFIE: CREDITO (c) LUCIA SIMION. VI SAREI GRATA - E LO DICO SOPRATTUTTO AGLI GLI INSEGNANTI CHE USANO LE FOTO PER LE LORO LEZIONI - DI FIRMARE LE FOTOGRAFIE CON IL NOME DELL'AUTORE. LE FOTO SONO PROTETTE DA UN DIRITTO D'AUTORE ED E' CORRETTO RISPETTARE QUESTO DIRITTO.

MINISTRO MUSSI SULL'ANTARTIDE

ANTARTIDE: DICHIARAZIONE DEL MINISTRO MUSSI

Comunicato Stampa

In merito alla protesta dei Coordinatori dei comitati scientifici del Programma nazionale di ricerche in Antartide, il Ministro dell’Università e della Ricerca, on. Fabio Mussi, precisa che nonostante il mancato finanziamento delle attività di ricerca da parte delle ultime leggi Finanziarie ha provveduto, utilizzando fondi propri, del solo Ministero dell’Università e della Ricerca, a finanziare per 9 milioni di euro nel 2006 e 10 milioni di euro nel 2007 l’attività di ricerca in Antartide.

Poiché si tratta di dare attuazione ad una legge dello Stato, il Ministro auspica che il Parlamento, in sede di approvazione della Finanziaria per il 2008, voglia provvedere a rifinanziare definitivamente la legge per la ricerca in Antartide.

Roma, 25 ottobre 2007

L'ANTARTIDE A GENOVA

Andate numerosi a Genova, alla mostra sull'Antartide. Scattate fotografie e mandatemele, se potete. Non riesco a farmele inviare dal Museo dell'Antartide!

Grazie in anticipo a tutti gli amici che potranno inviare foto, informazioni e commenti.

Lucia

sabato 27 ottobre 2007

APPELLO A TUTTI GLI AMICI

Ciao a tutti!!

Se ritenete che questo BLOG è interessante, se pensate che contiene notizie valide, curiose, interessanti; spunti di riflessione, cose che non conoscete....allora vi chiedo la cortesia di diffondere il link
a tutti i vostri amici, conoscenti, parenti che potrebbero essere interessati a leggerlo. Anche alle scuole!

FATE TAM-TAM........!

E' l'unico mezzo di cui dispongo. Ho chiesto a un mio amico di metterlo sul suo sito: l'ha fatto. Lo ringrazio di cuore.

Datemi una mano: diffondete il link a tutti coloro che possono essere interessati.

GRAZIE IN ANTICIPO.

LUCIA

GLI EROI DELLA DIFESA AMBIENTALE

TIME : NUMERO SPECIALE


Un numero speciale di TIME dedicato agli « EROI DELL’AMBIENTE » (Heroes of the Environment ) è in vendita datato 29 ottobre. L’ho comperato all’aeroporto di Singapore; c'è un bel po' di articoli e interviste da leggere. Fra i nomi citati: Mikhail Gorbachev, il Principe Carlo d’Inghilterra, Al Gore (....certo!); James Lovelock, Wangari Maathai, David Attenborough, James Hansen e molti altri
definiti: «visionari, attivisti, innovatori e imprenditori» (cito lo strillo di copertina). Fra questi ci sono anche George Schaller e Karl Amman. Vediamo. Finora l’unica che ho incontrato personalmente è Wangari Maathai e mi aveva fatto una buona impressione. Al Gore l’ho visto alla conferenza stampa che diede a Parigi quando venne a presentare il suo documentario
« Una scomoda verità ». Anche lui mi impressiono’ molto favorevolmente. Mi piacerebbe incontrare David Attenborough.


TIME del 29 Ottobre 2007

SULLA VIA DELL'ANTARTIDE E DI ANDRILL: ARRIVO A CHRISTCHURCH.

27 ottobre. ARRIVO IN NUOVA ZELANDA : sugli schermi dei computer di bordo seguiamo passo per passo la rotta compiuta dall’aereo. Eccolo qui, ora ha lasciato le coste dell’Australia meridionale (Adelaide, Kangaroo island, Melbourne) e si appresta a compiere il grande salto al di sopra del mare di Tasman e dell’Oceano pacifico, per raggiungere AOTEAROA, la Nuova Zelanda. Il Mare di Tasman !! che nome magico. Non so perché, ma alcuni nomi geografici hanno un’aura, una magia più forte di altri. E’ come un’armonia nelle loro lettere e consonanti. Abel Tasman, il grande navigatore olandese, da cui ha ereditato il nome la Tasmania….(vedere il suo ritratto qui a fianco).

Vado all’oblo’. La notte avvolge ancora il mondo, ma verso oriente c’è una grande luce. « E’ la luna » dice un passeggero. « No, non è possibile, rispondo io, é l’alba che arriva da oriente ! ». In effetti, è la grande luce del giorno che fa capolino da dietro la Terra. E nel cielo, purissimo, ecco Venere, la Stella del mattino !! Grande emozione. Stiamo quasi arrivati. Guardo giù, il cielo si fa sempre più luminoso. Circa un’ora dopo – a destra dell'aereo - scorgo una lunga nuvola bianca. Sembra proprio una nuvola bianca, lunga e bassa sul mare. Guardo giù di nuovo. Ebbene no, non si tratta di una nuvola, bensi’ delle Alpi dell’isola sud della Nuova Zelanda! Una fila di monti che emergono dall’oceano, incappucciati di neve. Una meraviglia. Le cime spuntano da un mare di nubi e sopra, c’è un grande cielo blu. La costa è brulla a deserta, solcata quà e là dall’estuario di qualche grande fiume. I colori sono ancora tipicamente invernali, anche se siamo ormai a primavera inoltrata ! Ora capisco come gli antichi navigatori polinesiani, giunti fin qui dalle loro isole lontanissime, abbiano potuto – in un certo qual senso – scambiare una catena di monti con una grande nuvola e battezzare questa terra « Aotearoa », la Terra della grande nuvola bianca. Certo, i monti attirano le nuvole, dunque poteva in effetti trattarsi dei due eventi combinati.
Mi sembra anche di aver visto il Monte Cook (la più alta montagna dell’Isola Sud), ma non sono certa. Atterriamo in perfetto orario alle 10h30. Dall’oblo’ del Boening 777 vedo, sulla pista, l’Hercules LS-130 Americano, e dietro il C-17. Un collega di Antarctica New Zealand che molto gentilmente è venuto a prendermi all’aeroporto mi conferma che partiro’ sul C-17 (benissimo : 5 ore di volo e non c’è rischio di fare un volo boomerang !). Dice anche che ANDRILL SMS ha raggiunto i 200 metri di profondità e che tutto procede bene. Il mio rammarico è di non essere già sull'Isola di Ross, insieme a tutti i membri del team. Ma ci saro’ presto. Intanto ho qualche bella iniziativa da seguire qui a Christchurch, dove ho vissuto per tre mesi quando ho frequentato -unico Italiano finora- il corso di Scienze polari all'Università di Canterbury. RESTATE IN CONTATTO. Ho chiesto a tutti gli amici di diffondere l’indirizzo di questo blog. Fate TAM-TAM con gli amici, in modo che possiate seguirmi fino in Antartide.

Ritratto di Abel Tasman: Wikipedia, Artista Jacob Gerritsz, 1637

VERSO L'ANTARTIDE: DIREZIONE CHRISTCHURCH


Volo Singapore-Christchurch. 8.400 chilometri da percorrere. Fra poco lasceremo la lunga penisola in fondo alla quale è situata Singapore e sorvoleremo il mare di Cina meridionale, poi attraverseremo l’Equatore. Nella notte sorvoleremo la grande immensità dell’Australia, poi raggiungeremo la costa sud (Adelaide, Kangaroo island, Melbourne) e quindi un salto al di sopra del Mare di Tasman e dell’Oceano Pacifico per raggiungere AOTEAROA, la Nuova Zelanda, la «Terra della Grande nuvola bianca ». Un lunghissimo volo all’estremità sud del pianeta. A volte mi chiedo se abbiamo il « sentimento del viaggio », ovvero il sentimento della distanza percorsa, dei continenti sorvolati a 10.000 metri di altezza, Monti, valli, mari e oceani, golfi immensi, arcipelaghi e isole, citta e villaggi e deserti sconfinati, sorvolati nella notte, avvolti da « corolle di tenebre », una frase che prendo a prestito da una bellissima poesia di Giuseppe Ungaretti. Non, non ci rendiamo conto di tutte queste realtà, perché l’aereo è come un una sfera al di fuori del tempo e dello spazio, nella quale siamo sigillati il tempo del viaggio. Di tutto cio’ che passa là sotto, che sorvoliamo a 900 e passa chilometri all’ora, non ce ne accorgiamo neppure. Ogni tanto, nella notte appare una minuscola luce, perduta laggiù nel nulla, sulla Terra: sembra una piccola stella nel cielo. Sarà una casa ? una fattoria ? chi vivrà laggiù ? saranno felici ? ci saranno dei bambini ? Forse potrebbe essere una nave, se laggiù c’è l’oceano….La nostra è la dimensione del viaggio; una dimensione intellettuale più che fisica, anche se effettivamente ci spostiamo fisicamente da un luogo all'altro. Che cosa provavano viaggiatori come Marco Polo, che impiegavano anni e anni prima di giungere a destinazione ? Attraversavano mondi e epoche, reami e deserti. Era un viaggio attraverso il mondo e attraverso le età della vita. Invecchiavano nel viaggio. Crescevano nel viaggio. Oggi tutto questo non esiste più e già un viaggio di 48 ore sembra durare un’eternità, figuriamoci quando si tratta di attraversare l’Oceano Australe (come ho fatto tante volte, per esempio per raggiungere Dumont d’Urville nella terre Adélie…) : una settimana di traversata fra i Quaranta e i Cinquanta di latitudine sud fra burrasche e tempeste.... Sembra fuori dal tempo. A che cosa assomiglierà un viaggio verso Marte?? E’ quasi inimmaginabile. Forse, solo esploratori come Cristofoto Colombo, Magellano, James Cook potrebbero capirlo. Quando salpavano le ancore, alzavano le vele e partivano verso nuove terre, non sapevano dove andavano. Non sapevano che realtà avrebbero incontrato. Che paesi, che popoli, che albe e che notti… Anche esploratori come Shackleton, Scott, Mawson, il Comandante Charcot….non sapevano dove andavano con esattezza. Non c’erano immagini satellitari o carte geografiche a dirglielo. Le immagini satellitari hanno cambiato il nostro modo di vedere la Terra. E di affrontare l'ignoto. Oggi possiamo sbirciare su altri pianeti, fra gli anelli di saturno, nella coda lucente delle comete, ai limiti del nostro sistema solare. E ancora più in là. Che cosa resterà da scoprire? Per fortuna, sotto le calotte gelate dell'Antartide parecchi misteri attendono ancora di essere svelati.....

27 Ottobre 2007

FILATELIA: I FRANCOBOLLI DELL'AIRBUS A 380-800


FILATELIA : il 25 ottobre 2007 l’Airbus A 380-800 della Singapore Airlines (il primo A 380 fornito dall’Airbus a una compagnia aerea) ha compiuto il volo Singapore-Sydney. In questa occasione erano state messe in vendita delle buste con annullo speciale, molto ricercate, e francobolli super-ricercatissimi. Sono riuscita ad acquistarne 4 foglietti prima che venissero esauriti, ma le buste erano oramai introvabili. Bel successo. I biglieti del volo inaugurale Singapore-Sydney erano stai messi in vendita all’asta su e-Bay. Il ricavato della vendita – 1, 32 milioni di Dollari USA - è stato interamente devoluto in beneficienza fra il Sydney Children’s Hospital aRandwick, il Singapore Community Chest, The Children Hospital a Westmead e Médecins sans Frontières. Bravi! Secondo e-Bay, oltre 26 milioni di persone hanno visitato il sito dell’asta di beneficienza. complimenti a Singapore Arlines, che ha ordinato 19 Airbus A 380. Ecco le dimensioni del più grande aereo del mondo : lunghezza 72,2 m (in confronto, il Boeing 747 misura 70,6 m) ; apertura alare : 79,8 m ; altezza del velivolo : corrisponde a 14 uomini messi uno sopra l’altro ; i posti a sedere sono 471 (possibili 800, ma Singapore Airlines ha deciso di metterne solo 471, per un maggior conforto dei passeggeri).

ANTARTIDE: SI PARTE (SECONDA TAPPA)

27 Ottobre, tredici ore più tardi. Singapore, aeroporto Changi. Mamma mia, quante volte sono passata da qui. Oramai lo conosco come le mie tasche. Changi è come una piccola città, organizzata alla perfezione e con un’atmosfera molto gradevole. C’è pure un piccolo giardino con felci arboree, orchidee e una vasca con le immancabili carpe Koi. Intorno, negozi di tutte le marche più importanti. Qui si sentono parlare tutte le lingue del mondo. Intenet è gratis. Prima di recarmi all’Hotel Transit (un albergo situato all’interno dell’aeroporto in cui si puo’ riservare una camera per « turni » di 6 ore e dormire tranquillamente, interrompendo cosi’ un lungo viaggio) mi precipito all’Ufficio postale, per cercare le «buste primo giorno» del volo inaugurale dell’Airbus 380-800 Singapore-Sydney. Purtroppo il volo si è svolto il 25 Ottobre e le buste con l’annullo erano in vendita solo quel giorno preciso, ovvero....due giorni fa! Occasione persa. Mi dirigo dunque all’albergo dove dormo 8 ore. Passo di fronte a un bar « Polar Puffs & Cakes » (vedere qui di fianco). Siamo distanti migliaia di chilometri, ma la fantasia lavora. Mi fermo anche davanti a una serie di piccoli mappamondo tutti girati sull’estremo sud del pianeta : ANTARTIDE ! che un appassionato come me sia passato di qui ??



Singapore, 27 Ottobre 2007


ANTARTIDE: SI PARTE (PRIMA TAPPA)


25 ottobre
, ore 10.00.
Partenza : Eccomi qui all’aeroporto Charles De gaulle, Terminal 1, da cui partirà il volo Singapore Airlines per Singapore : la prima tappa del viaggio, 9.284 Km. Poi sarà la volta della tappa Singapore-Christchurch, altri 8.400 Km. Una distanza totale di 17.684 Km. E mancano ancora i 3.000 Km da Christchurch all’Antatide !!! E’ quasi un decollo per un altro pianeta.
Che cosa ho nel mio bagaglio a mano ? Un sacco contenente tutto il materiale fotografico:
non l’ho pesato per non spaventarmi ! Per fortuna non ho avuto problemi all’imbarco. Tutto è filato via liscio. Ho con me due copie del mio libro. Nella tasca della giacca: il passaporto, la tessera di giornalista professionista, il mio inseparabile Moleskine nero e diverse penne di tuti i colori per regisrare le mie impressioni e i miei pensieri.Ultime telefonate e scambio di SMS con amici stretti e co i miei cari. Su uno schermo video noto le temperature in Nuova Zelanda: Massima 14°C, minima 4°C !! Fa freddo !


ANTARTIDE SU LE FIGARO

Il 25 ottobre, mentre a Genova si inaugurava la mostra fotografica «Antartide, il cuore bianco della Terra» (di cui sono stata l’ideatore e il promotore, oltre che autore della selezione fotografica, dei contatti con fotografi, agenzie e laboratori fotografici) il quotidiano Le Figaro usciva con il suo inserto settimanale « Le Figaro Littéraire » che riportava una breve cronaca sul mio libro "Antartide, il Cuore bianco della Terra", publicando il mio ritratto insieme al pulcino di imperatore che mi chiede di imbeccarlo ! Questa stessa fotografia – scattata a Coulman Island - è esposta in mostra a Genova e sono sicurache attirerà moltissimo l’attenzione dei bambini, come la maggior parte delle altre fotografie scelte. Mi farebbe veramente piacere sapere quale sarà il numero dei visitatori di questa mostra nell’arco dei 30 giorni in cui resterà esposta. Sono certa che si tratterà di un successone e difatti avevo previsto questo effetto positivo in un email inviata nel Luglio 2006 a diversi dirigenti del Programma nazionale di Ricerche in Antartide (Comitato scientifico e parte logistica). La realizzazione della mostra è stata una collaborazione fra il Museo dell’Antartide e la sottoscritta. "Collaborazione" è la parola d’ordine in Antartide, una parola magica del Trattato Antartico: perché dovrebbe essere diverso in questo caso ? Solo grazie alla collaborazione è stato possibile realizzare questa bellissima iniziativa che sarà altamente positiva per il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide.

Le Figaro Littéraire, 25 Octobre 2007

martedì 23 ottobre 2007

PINGUINOMANIA CINEMATOGRAFICA

Guardate qui a sinistra: siamo nel metro' parigino (io sono Italiana, ma abito a Parigi): che ci fanno dei pinguini là sotto?? "PAS COOL", "COOL". E' una pubblicità?? (una "PUB", come si dice qui...)? Azzeccato. La pubblicità di un nuovo film sui pinguini....! Accipicchia, dopo "La Marcia dei pinguini" e "Bigfoot" si è veramente scatenata una pinguinomania cinematografica: bé, a dire il vero non ci voleva molto, perché i pinguini sono davvero fra gli uccelli più straordinari che esistano. I miei preferiti, non lo nascondo, sono i pinguini Adélie e anche i pinguini saltarocce (a giudicare dal disegno, sono i protagonisti del nuovo cartone animato). Troppo COOL! Il nuovo film si intitola (qui in Francia) "Les Rois de la glisse", (Surf's up, 2005) che si potrebbe tradurre con: "I re dello sci", che puo' essere sci d'acqua o sci nordico. In realtà si tratta della storia di Cody Maverick, un pinguino che sogna di diventare un campione di SURF. Lascia dunque la sua terra natale per raggiungere l'isola di....(guarda guarda) PIN GOO......dove si lancia nell'avventura delle gare di surf. A giudicare dal trailer deve essere abbastanza crazy.........(a partire dai 6 anni di età).

Parigi, 23 Ottobre 2007.

ANTEPRIMA IN LIBRERIA (E ALLA RADIO)


In anteprima, sotto un cartello che annuncia "novità" ecco il volume "Antartide, il Cuore bianco della Terra", nella libreria del mio Editore francese.

In Italia ( e anche in Francia) non è ancora in vendita, lo sarà fra qualche giorno: in Italia in tutte le librerie della Giunti ("Giunti al punto") e nelle principali librerie di tutte le città; in Francia lo sarà in tutte le Fnac e in ogni grande libreria.
In vendita anche su amazon.com e su fnac.com

Lunedi' 22 ottobre sono stata a France Culture, ospite della trasmissione Continent sciences, condotta da Stéphane Deligeorges ogni lunedi' dalle 14 alle 15. Potete ascoltare l'intervista collegandovi a questo sito e cliccando su "Ecoutez". Il file audio si scarica direttamente sul vostro computer. Ovviamente l'intervista è in lingua francese.

http://www.radiofrance.fr/chaines/france-culture2/emissions/continent_sciences/index.php

domenica 21 ottobre 2007

L'ANTARTIDE IN MOSTRA A GENOVA

Il 25 Ottobre sarà inaugurata a Genova la mostra fotografica "Antartide, il Cuore bianco della Terra", in occasione del Festival della Scienza. Si tratta di un mio progetto, che è stato possibile concretizzare grazie ai fondi ottenuti dal Museo dell'Antartide in collaborazione con il Festival della Scienza, diretto da Manuela Arata. Il Museo dell'Antartide e l'Architetto Cristina Fiordimela hanno anche provveduto alla progettazione e alla realizzazione delle strutture di supporto delle fotografie, che saranno esposte all'aperto, al Porto Antico di Genova, area Mandraccio. La mostra è una iniziativa a carattere didattico e educativo, pensato per il grande pubblico, le scuole, i decision makers.
In queste immagini, alcuni momenti del "backstage" delle preparazione delle mie fotografie con i bravissimi tecnici del laboratorio parigino Central Color. La mostra dovrebbe essere inaugurata dal Ministro dell'Università e delle Ricerca On. Fabio Mussi.

UN MINUSCOLO ABITANTE DELL'ANTARTIDE

Si chiama Cryptopygus antarcticus e malgrado il suo aspetto poco rassicurante misura appena uno o due millimetri di lunghezza. Dunque: niente paura! Si tratta di un artropode (insetti, crostacei, aracnidi, trilobiti....) e più precisamente di un collembolo, un artropode che vive nel terreno. Sulla Terra se ne contano la bellezza di 2.000 specie diverse. I collemboli vivono e si riproducono anche in Antartide, un esempio è appunto Cryptopygus antarcticus: nei suoi tessuti possiede molecole antigelo. Il suo "vero" colore è nero iridescente (questo è un falso colore aggiunto all'immagine fotografica ottenuta con un microscopio elettronico a scansione, SEM).

FONTE dell'informazione e dell'immagine al SEM: British Antarctic Survey